Rimane, per tanti di coloro che abitano nella zona, un segno di identità e un gioiello, che nonostante sia stato abbandonato e depredato, conserva ancora al suo interno lo scheletro di quello che era uno splendore artistico. Desiderio di tanti sarebbe di recuperare il luogo dallo stato di degrado e abbandono che, nonostante il terremoto, non ha subito crolli nè danneggiamenti.
Come atto finale di quello stato di abbandono, recentemente, un fulmine ha spezzato la cuspide del campanile, mozzandolo. I resti sono stati collocati sul sagrato del nuovo edificio.
Vicino alla chiesa resta il piccolo cimitero, tutt’oggi aperto e agibile a nuove tumulazioni.

A partire dagli anni ’70, venne acquistato del terreno da parte della curia, verso il centro, di dove stava sorgendo il nuovo paese di Pegola nel comune di Malalbergo, lungo la statale Via Nazionale detta anche SS. Porrettana.
Sorse, quindi, una piccola casa-chiesa. Al piano terra un salone adibito alla celebrazione della messa e alle attività di catechesi, al piano superiore l’abitazione del parroco.
Questa realtà rimase fino agli inizi del 2000, quando il parroco decise, dopo 50 anni di servizio e di feste con la comunità e i volontari, di “costruire la chiesa”.
In realtà voleva dare una identità al luogo, prima, forse, un po’ anonimo. Per farla breve, fece piantare un prefabbricato, un capannone connesso come prolungamento alla casa canonica, in modo che fosse un tutt’uno con essa.